Lo sbarco di Anzio avvenne il 22 gennaio del 1944. Il nome in codice dell’operazione fu codificato con il termine Shingle. Si trattò di un’operazione militare fondamentale per la conquista dell’Italia da parte degli Alleati e fu decisa il 25 dicembre del 1943 da Winston Churchill e Franklin Delano Roosevelt in un incontro avvenuto nella città di Cartagine. L’attaccò fu comandato dal generale John P. Lucas. Lo scopo era quello di aggirare le truppe dell’Asse che erano schierate sulla linea Gustav e conquistare Roma.
Per fare questo impiegarono un ampio dispiegamento di uomini e mezzi. Parteciparono all’operazione, che iniziò il 22 gennaio alle 2.00 del mattino, la VI armata comandata dal generale Lucas, che era formata dalla 45ª divisione di fanteria comandata dal generale W. Eagles, dalla 1ª divisione corazzata, dalla 3ª divisione di fanteria e da alcuni reparti inglesi, fra cui la 1ª divisione comandata dal generale Penney.Inoltre i mezzi impiegati furono: sei navi da trasporto, quattro incrociatori e ventiquattro cacciatorpediniere, oltre a mezzi anfibi e da sbarco di varie dimensioni.
Il contingente alleato sbarcò da Tor San Lorenzo al comune di Nettuno. Gli anniversari dello sbarco, infatti, si celebrano sia ad Anzio che A Nettuno.La città di Anzio, a ricordo dello sbarco alleato, ospita un museo
inaugurato in occasione del 50° anniversario dello sbarco il quale è collocato in una delle sale della seicentesca Villa Adele.
Le pendici di Monte Cassino erano uno dei perni principali della linea Gustav. Qui erano allocate tutte le posizioni tedesche sia verso il Tirreno sia verso il Centro dell’Appennino.
I tedeschi erano giunti a Cassino il 14 ottobre 1943. Con l’arrivo dei tedeschi vennero messi al sicuro gran parte dei tesori dell’ Abbazia ( consegnati l’ 8 dicembre in Vaticano) e furono fatte sfollare le popolazioni del luogo e delle zone limitrofe.
La città di Cassino e i luoghi circostanti divennero un vero e proprio fortino tedesco con trincee, casematte, cannoni, carri armati, campi minati. I genieri tedeschi potenziarono il terreno in montagna, in collina, in pianura. Non altrettanto accadde per il monastero che non fu fortificato, almeno fino a quando gli Alleati non lo distrussero con un bombardamento (15 febbraio).
Per riuscire a sfondare la linea Gustav e raggiungere Roma, principale obiettivo alleato , occorreva impadronirsi del perno di Cassino. Per ottenere questo gli alleati sferrarono tre battaglie, dal 15 gennaio al 10 maggio 1944, di cui solo l’ultima ebbe successo.
Le prime due furono una somma di errori e di incertezze che portarono a fallimenti e delusioni. Al termine della seconda fase della battaglia (25 marzo) la città di Cassino era ridotta ad un cumulo di macerie, non rimaneva nulla della sua vecchia fisionomia.
Solo dopo la terza fase della battaglia (maggio 1944), con numerose perdite dall’ una e dall’ altra parte, gli Alleati riuscirono ad impadronirsi della zona segnando la fine di un incubo. Il 25 maggio le truppe provenienti da Cassino si incontrarono presso Littoria con quelle sbarcate ad Anzio e il 4 giugno entrarono in Roma.