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La Piana del Sele (anche Piana di Paestum o Piana di Eboli) è una pianura di circa 500 km² che si estende lungo il percorso del fiume Sele nella provincia di Salerno. È delimitata a nord dalle propaggini meridionali dei monti Picentini, ad est dalla valle del Sele, a sud dai rilievi del Subappennino lucano e a ovest è bagnata dal mar Tirreno nel golfo di Salerno. Dopo la fine delle civiltà greco e romana, con il decadimento di Paestum, il basso bacino del Sele rimane abbandonato alla malaria che domina in età medievale e moderna. La struttura fondiaria , per quasi tutto l’Ottocento, non presenta significative differenze rispetto al panorama cinquecentesco; predominano le poche ed immense proprietà terriere e i piccoli appezzamenti di terreno sub-collinare. In questo periodo gran parte dei terreni vengono sfruttati per l’ allevamento. I profitti provenivano dalla vendita del latte e soprattutto da quelli delle carni. Alla fine dell’ 800 questo tipo di sfruttamento dei terreni viene messo in discussione dalla crisi agraria che produrrà una nuova riorganizzazione in senso capitalistico delle colture. All’interno della Piana del Sele si sviluppano due concetti diversi di produzione agraria. I produttori innovatori investono in attività più remunerative,i produttori conservatori mantengono la propria produzione caratterizzata nella coltivazione dei cereali e nell’allevamento dei suini. Durante il ventennio fascista inizia l’operazione di bonifica della Piana che trasformerà l’intera area. Questa bonifica permetterà la diffusione di alcune colture pregiate che da allora diventeranno caratteristiche della Piana del Sele. Dopo la Seconda Guerra Mondiale viene completata la bonifica e vengono creati incentivi e servizi per coltivazioni più moderne grazie prima ai fondi dell’ European Ricovery Programm, e poi del Piano Marshall . Dopo la seconda guerra mondiale, nei decenni successivi si sono consolidati particolari tipi di prodotti soprattutto ortive e frutteti come nettarine, actinidia, pesche , albicocche, carciofi , fragole che sono produzioni esclusive della Piana del Sele. Molti imprenditori localizzano i loro impianti di Floricultura e vivaismo nella zona destra della foce Sele. La produzione della rosa in Campania è per il 50 % nella Piana del Sele. Molto importante è l’allevamento bufalino che riveste un ruolo fondamentale nell’ economia della Piana del Sele. Più di 360 aziende sono concentrate nei territori di eboli e di capaccio. Il prodotto più famoso è la mozzarella di bufala campana che ha ricevuto il marchio D.O.P.